
Per la Treccani Bimbominkia è “nel gergo della Rete, giovane utente dei siti di relazione sociale che si caratterizza, spesso in un quadro di precaria competenza linguistica e scarso spessore culturale, per un uso marcato di elementi tipici della scrittura enfatica, espressiva e ludica (grafie simboliche e contratte, emoticon, ecc.)”.
Per la Cassazione, da oggi, è reato e anche grave.
Si ricorda che ai sensi dell’articolo 595 del codice penale la diffamazione è l’azione di chi “comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione” e che se commessa sui social network si rischia “la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro”.
Nello specifico era accaduto che a seguito della vicenda legata alla cottura ed uccisione dell'orsa Daniza nei boschi del Trentino risalente al settembre 2014, alcuni residenti in loco, infastiditi dal clamore mediatico dell'iniziativa avevano attaccato sui social tale Sig. Rizzi che, all’epoca dei fatti, ricopriva il ruolo di Capo Segreteria, rivolgevano in danno di quest'ultimo insulti e minacce posti in essere tramite la rete internet, ed in particolare sul sito di social network Facebook;
tra questi qualcuno inseriva, a far data dal settembre 2014, una serie di foto ritraenti la sua persona con commenti diretti - ledere l'onore ed il decoro del Rizzi, tra cui una sua fotografia che lo vedeva ritratta con nelle mani un cartello scritto a penna riportante la dicitura "due cose sono infinite: l'universo e la stupidità del rizzibimbominkia";
che si giungeva a costituire su Facebook un gruppo, denominato proprio "RIZZIBIMBOMINKIA".
avv. Luca Volpe