
CHIEDE CONTINUI AIUTI AI GENITORI PERCHÉ MALATO: È STALKING!!!
L’imputato veniva condannato per stalking perché uscito dalla casa di lavoro e gravemente malato, si era recato presso l’abitazione dei genitori e, vistosi respinto, si era creato un giaciglio di fortuna nel sottoscala dell’abitazione di quest’ultimi. Di seguito si erano verificare delle
reiterate condotte di molestia.
L’imputato ricorreva sino in Cassazione deducendo che si fosse trattato di un unico episodio e che, quindi, non poteva integrarsi il reato di stalking. La Suprema Corte ha, quindi, chiarito che “dalle dichiarazioni delle persone offese si evince una abitualità di condotte plurioffensive poste in essere dall’imputato nei confronti dei genitori, con comportamenti vessatori ed opprimenti, così come ben descritti nel capo di imputazione. Anche la condotta di bivaccare nel sottoscale dell’edificio ove abitano i genitori integra una condotta di per sé minacciosa nei confronti delle persone offese, e ciò anche se si considera che tale presenza era diretta ad ottenere continuamente denaro ed altre utilità economiche dai genitori”
Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 6 giugno – 13 luglio 2016, n. 29705 - Presidente Bruno – Relatore Amatore
Vignetta tratta dal sito http://www.navecorsara.it/wp/2010/08/24/matricole-universitarie-dalle-ultime-notizie-pervenute-pare-trattarsi-di-bamboccioni/bamboccioni/